Poirot si annoia
Christie AgathaPrefazione e postfazione di Julian Symons
In Poirot si annoia, scritto nel 1955, Agatha Christie viene meno al principio di non esprimere mai, nelle sue storie, opinioni personali e per bocca di Poirot chiarisce, per la prima volta, il suo punto di vista sul crimine e sulla conseguente punizione. "Lei non vede al di là del suo naso, signor Poirot" dice uno dei personaggi. "Per lei non esiste che il delitto e il castigo." Per Poirot, infatti, si tratta di un binomio indissolubile, di una "sequenza logica". E dello stesso parere è l'autrice che non crede assolutamente al crimine come al prodotto di un certo tipo di ambiente e rifiuta la teoria in base alla quale dovremmo preoccuparci più del criminale che della vittima.
L'azione di questo romanzo si svolge in un pensionato per giovani. L'ambiente di questa Casa dello Studente e le personalità dei suoi ospiti sono descritti con toni affettuosi e divertiti e rivelano una complice benevolenza da parte di una donna di più di sessantanni, con idee conservatrici.
È una storia gradevole e un affascinante mistero. A disposizione del lettore ci sono indizi e chiavi psicologiche, abilmente disposti. L'importante è mettere al posto giusto le tessere del mosaico. Se lo faremo con esattezza, la soluzione sarà facile. Se invece ci sfuggirà il significato di qualche pezzo, allora il problema ci sembrerà insolubile.
(Dalla prefazione e postfazione di Julian Symons)
Copertina di Karel Thole